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Biografia (1892 - 1955)

Cugino di Ugo e Fortunino, Vittorio Parisi fin da piccolo si dedicò allo studio della musica, scegliendo il canto al termine dell’adolescenza. Esordì nella lirica, debuttando nel 1919 a Firenze nel ruolo del Conte d'Almaviva ne Il barbiere di Siviglia.  Il suo successo nella canzone napoletana si deve a un evento fortuito infatti, nel 1922, Evemero Nardella, gli chiese di sostituire Salvatore Papaccio per la presentazione della celebre canzone  Silenzio cantatore  per la Piedigrotta della Casa Editrice La Canzonetta. Da allora la  sua carriera  fu inarrestabile lanciando successi uno dietro l’altro come Qui fu Napoli (1924) e Quanno tramonta 'o sole (1928), ed interpretò, in seguito, quasi tutti i brani della tradizione napoletana. Fu il primo interprete di brani come Dicitencello vuje (1930), Passione (1934) e Na sera 'e maggio (1938), suoi cavalli di battaglia.

Negli anni Trenta fu in tournee in America esibendosi con Gilda Mignonette, altra cantante celebre dei tempi, consolidando un successo crescente anche fra gli emigrati d’oltreoceano.

Si ricorda la storica rivalità sulle scene con Salvatore Papaccio al quale era legato invece da profonda amicizia. Ai cantanti Parisi e Papaccio si accostava anche Gennaro Pasquariello con il quale formavano le Tre P della canzone napoletana.

Dagli inizi degli anni Quaranta Parisi si dedicò all’insegnamento del canto.  Tra i suoi allievi più illustri si ricorda Sergio Bruni (Guglielmo Chianese),  che il 14 maggio 1944 presentò egli stesso al pubblico del Teatro Reale di Napoli.

Alla fine degli anni Quaranta la sua carriera rallentò per motivi di salute, fino a ritirarsi definitivamente dalle scene nel 1951. Negli ultimi anni della sua  vita si dedicò interamente alla composizione di  versi e all'insegnamento di canto.

Nella trentennale carriera molte sono le interpretazioni storiche di brani della canzone napoletana divenuti ormai classici: A sirena, Amor di pastorello, Canzone a Capri, canzone Appassiunata, Catena spezzata, Comme ‘o zuccaro, I' te vurria vasà, L'addio, Luna nova, Ninuccia, Piscatore 'e Pusilleco, Quanno ammore vo filà, Quinnece anne, Rosa avvelenata, Se chiamma mistero, Serenata a Surriento, Serenata napulitana, Signorinella, Stornelli Novecento, Tre parole, Torna maggio e Tu ca nun chiagne, Vierno.